Innanzitutto chiedo venia per la prolungata assenza di aggiornamenti weirdiani, ma ho da poco lasciato le fetide e malsane paludi di Idrasca per trasferirmi con la mia dolce metà in un ameno paesino ai piedi delle Alpi piemontesi. Luogo talmente ameno che riuscire ad avere la connessione Internet si sta rivelando un’impresa epica.
Però questo volume curato dall’amico Pietro Guarriello ci tenevo a segnalarlo; dunque usufruisco dei robusti mezzi aziendali per postare questa breve recensione di un libro assolutamente unico, che ogni lovecraftiano D.O.C. non dovrebbe lasciarsi scappare!
In Lovecraft le donne posseggono una natura oscura e prevalentemente maligna, sono repulsive e in generale poco attraenti,e tutte, senza eccezioni, portatrici di orrori. Persino in un suo lavoro giovanile e meno cupo, “La Dolce Ermengarda”, una parodia della letteratura romantica del suo tempo, le donne sono viste nel loro lato negativo, mettendo per esempio alla berlina la loro vanità e il loro opportunismo nelle questioni d’amore. In altre parole, Lovecraft con il gentil sesso non è mai andato troppo d’accordo!
Come riconciliare, allora, HPL al gentil sesso?
Dall’introduzione al volume “Le Figlie di Cthulhu”
Da questo interrogativo nasce lo spunto per l’antologia Le Figlie di Cthulhu, curata dalla Dagon Press di Pietro Guarriello, la piccola casa editrice indipendente di Studi Lovecraftiani, tanto per intenderci, rivista dedicata al Gentiluomo di Providence che tante gioie sta regalando ad appassionati e studiosi del fantastico in Italia.
Il libro, a cura di Guarriello con la collaborazione della scrittrice Alda Teodorani, è senza dubbio unico nel suo genere; mai, prima d’ora, qualcuno aveva compilato un’antologia “in rosa” inseribile nel solco dei Miti di Cthulhu. Operazione che dimostra come anche le donne siano capaci di sfornare eccellenti racconti “alla Lovecraft.”
I risultati, infatti, sono buoni e interessanti, nonché atipici, perché da ogni racconto trasuda una sensibilità e, in alcuni frangenti, un tocco di delicato erotismo tipico dell’universo femminile, che non intaccano però lo spirito cosmico dei Miti, né sminuiscono l’aura di apocalittica tragicità che aleggia nei testi di HPL.
Non voglio anticipare nulla per non togliere il gusto della sorpresa, ma meritano almeno una citazione il brano d’apertura, l’originale “La palude di Altiferno” di Selene Ballerini, dove i Grandi Antichi e il Dio-Serpente Yig sono inseriti in un contesto futuristico, “Le pietre mute” di Simonetta Santamaria, già vincitrice del Premio Lovecraft e affermata signora dell’horror/thrilling nostrano, un’agghiacciante storia di possessione legata a una vecchia casa, e il conclusivo “Notturno marino con creatura” dell’esordiente Anna Rita Bellantuomo, il più allucinato e vicino a quel cosmicismo che era la colonna portante della narrativa dei Miti. Un testo per alcuni versi assimilabile a “The Crawling Chaos” che, guarda caso, era una collaborazione tra HPL e una donna, la poetessa Winifred Virginia Jackson.
Una menzione a parte merita l’interessante introduzione al volume di Guarriello, un piccolo vademecum della narrativa lovecraftiana al femminile.
Il libro è impreziosito da belle illustrazioni di Frank Frazetta, Virgin Finlay e Fabian, per citare gli artisti più famosi.
Se consideravate la narrativa lovecraftiana un genere per maschietti, questa antologia vi farà ricredere. Undici storie, undici inquietanti bebè tentacolati partoriti dalle Figlie di Cthulhu. Adottateli!
Il volume, in tiratura limitatissima, è acquistabile su Lulu.com.
Indice
Introduzione: Le donne e i Miti di Cthulhu
La palude di Altiferno di Selene Ballerini
La fontana al chiaro di luna Noemi Mancini
La brama della bestia di Emanuela Zini
Le urla del lago di Cinzia Ceriani
Resurgam di Consolata Lanza
Qualcosa nella nebbia di Serena Montesarchio
Le pietre mute di Simonetta Santamaria
La signora dei melograni di Maria Galella
“Fiat justitiat et pereat mundus” di Mara Verzelletti
Kera di Teresa Regna
Notturno marino con creatura di Anna Rita Bellantuono
Note sulle autrici
Grazie per il buon commento Gigi. Tra l'altro un tempismo perfetto perchè il libro è uscito praticamente in contemporanea con la tua recensione!
RispondiEliminaUn salutone e a presto
Pietro